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Il Puta Librino è online

«È più sicuro essere puttana che sposa». Indianarae Siquiera, attivista transgender brasiliana, ha esordito così alla Libreria delle Donne di Bologna. Il 28 febbraio sex worker, attiviste e ricercatrici si sono ritrovate a parlare di diritti, di movimenti di autodeterminazione e di pratiche mutualistiche che hanno come protagoniste le sex worker.

L’occasione è stata la presentazione del Puta Librino, prima uscita de “i quindi”, la nuova collana digitale di Edizioni Minoritarie, che ne ha curato la pubblicazione in collaborazione con Codici e il collettivo Ombre Rosse. L’opera è il risultato del lavoro di Delia Da Mosto, Anna D’Amaro e Alinny Batista Moreira Barbosa. Loro è la curatela della selezione e la traduzione in italiano di alcuni testi del “Puta Livro” del collettivo brasiliano Puta Da Vida: una raccolta di saggi, poesie, fotografie, progetti artistici e dipinti, divenuto manifesto di pratiche di cura, resistenza e solidarietà per un lavoro sessuale come pratica di autodeterminazione. Il Puta Librino è acquistabile online e i diritti andranno in benefit al collettivo Ombre Rosse.

La risignificazione della parola dà il titolo al testo di Naara Maritza de Sousa che, con Indianarea e Leonardo Farias Pessoa Tenório, è co-autrice del Puta Librino. Dal Brasile il messaggio è che le lotte per i diritti delle lavoratrici non passano per la criminalizzazione del mercato del sesso, ma per il contrasto alla violenza di genere, al patriarcato e al razzismo. Lo stigma che provoca denigrazione, discriminazione ed emarginazione non deriva dal lavoro di puttana, ma dall’essere donna, trans, afrodiscendente, indigena o persona con background migratorio. Tutte caratteristiche per cui è più facile essere ritenute colpevoli di scelte di vita sbagliate. Puttana allora è chi si riappropria della propria identità.

Il Puta Librino è uno dei risultati di DisPutare narrative, una ricerca di Delia Da Mosto che ha vinto Sommergibile, l’edizione 2023 della call per ricerche da raccontare di Codici. Si tratta di un ponte col Brasile, che ci mostra come anche in Italia sia urgente parlare dei processi sociali e storici che contribuiscono a perpetuare lo stigma.


Foto ☉☉ Luca Meola

Data: 29 Febbraio 2024
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