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RVR1_Il gene del risveglio

Giovedì 1 e martedì 6 luglio Il Lazzaretto, con il contributo di Fondazione Cariplo, presenta RVR1_Il gene del risveglio: due giorni di riflessioni e pratiche, ideati da Codici Ricerca e Intervento e curati da Stefano Laffi e Claudia D’Alonzo, sulle trasformazioni in atto nei mondi della cultura, in particolare rispetto a processi partecipativi e di attivazione di comunità nella città.
Il formato scelto è quello del Simposio, per un appuntamento che vuole essere occasione di confronto tra organizzazioni e operatori che agiscono sullo spazio pubblico nel campo della cultura e del welfare intorno a domande quali: come riattivare i legami sociali dopo un anno di paura? Come può la cultura far uscire dal torpore? Cosa può fare lo spazio pubblico per riguadagnare la fiducia dei suoi abitanti?

Il titolo del Simposio, mutuato dallo studio della natura e della biologia, prende spunto dal cosiddetto “gene del risveglio”, scoperto nel 2017 e responsabile dell’interruzione del processo di vernalizzazione delle piante (il periodo di sonno che ha inizio con l’arrivo dell’inverno): in natura il letargo è una strategia di sopravvivenza, le funzioni vitali rallentano e così si riduce il consumo di cibo esattamente quando scarseggia nell’ambiente, ma si tratta comunque di uno stato di quiescenza, cioè di sospensione, prepara alla vita che segue e che non sarebbe possibile senza le scorte accumulate prima. Con la primavera la natura manda i segnali del risveglio possibile, così che animali e piante possano tornare alla loro vita attiva.

Per molti esseri umani, la pandemia ha rappresentato un letargo forzato, un rallentamento delle funzioni vitali, un esilio dallo spazio pubblico, una condizione di isolamento dagli altri: non programmati geneticamente per questo, abbiamo sofferto il letargo forzato, la riduzione di metabolismo culturale e sociale, mentre il prolungarsi del letargo forzato ha creato nuove abitudini, nuovi modi di percepire e percepirsi.
Quale sarà dunque il nostro RVR1? L’ipotesi alla base del progetto è che possa essere la cultura la forza capace di convocarci nuovamente alla vita, fuori dallo stato di quiescenza: per questo, mentre si sta attivando un nuovo ciclo, in un mondo profondamente diverso da quello che conoscevamo, il Simposio coinvolge i partecipanti in un’esperienza immersiva di risveglio possibile, in grado di trovare nuovi modi di percepire e di agire, facendo emergere dal confronto condiviso anche le criticità e le fragilità, le paure e i traumi di un’attivazione che non può essere spontanea.

Giovedì 1 luglio la prima giornata del Simposio, curata da Stefano Laffi, vedrà un confronto a porte chiuse con esperti di discipline diverse che affrontano dal proprio punto di vista il tema della riattivazione dei corpi e delle coscienze. Interventi di: Selam Tesfai, Mao Fusina, Gianumberto Accinelli, Alessandra Pioselli

Martedì 6 luglio la seconda giornata, a cura di Claudia D’Alonzo vedrà invece protagonista il lavoro inedito del collettivo Standards, QW. 10 tracks of density, basato su su una partitura in tre tempi specifici corrispondenti a tre momenti della giornata, tre gradazioni di densità tra il dentro e il fuori, tra gli spazi della città, quelli della casa quelli interni legati al sentire e al percepirsi nell’ambiente. L’intervento, commissionato da Il Lazzaretto nell’ambito di RVR1, sarà presentato da Standards in dialogo con la curatrice a partire dalle ore 17.00 negli spazi della Fondazione. A seguire, sarà condiviso attraverso una performance partecipativa presso gli Ex-Giardini di Porta Venezia, in due repliche: alle ore 18.30 e alle ore 19.30. Il lavoro fa parte della la serie QW – Quarantine Workout, inaugurata nel marzo 2020 durante il primo lockdown, che attraverso una serie di partiture invita il pubblico ad esercitare efficacemente l’attenzione all’ascolto di sé e del proprio contesto.


01/07/2021 + 06/07/2021

un progetto di: Fondazione Il Lazzaretto
con il contributo di: Fondazione Cariplo
ideazione: Codici Ricerca e Intervento
a cura di: Stefano Laffi, Claudia D’Alonzo


BIO

Claudia D’Alonzo è ricercatrice e curatrice indipendente, PhD in Audiovisual Studies e docente presso l’Accademia di Brera, Milano e il Master di Fondazione Fotografia Modena. Fa parte del curatorial board 2021-20221 di Centrale Fies Art Works space (Dro, TN). Si occupa di: cinema e arti visive; culture digitali; tecnologia e corpo. Ha curato progetti per istituzioni pubbliche e centri culturali indipendenti: Cimatics (Bruxelles); Careof (Milano); Digicult (WWW); FMV (Modena); ICA Milano (Milano, IT); Fondazione Il Lazzaretto (Milano, IT); Subtle Technologies Festival (Toronto, CA). Ha scritto per Alfabeta2, digimag, doppiozero, Exibart, Luxflux, Motherboard, MCD – Musiques&Cultures Digitales. Suoi saggi sono presenti in pubblicazioni di Mimesis International e Amsterdam University Press.

Standards è un progetto collettivo e uno spazio flessibile dedicato alla ricerca sonora, musicale e performativa, situato nel quartiere Dergano a Milano. Dal 2015 ospita un programma diversificato di performance dal vivo, concerti, talk, mostre, workshop, residenze d’artista, produzioni originali, seminari, installazioni e presentazioni. Standards è un’organizzazione no profit che si sostiene attraverso la partecipazione diretta del pubblico e con attività di fundraising. Come piattaforma e catalizzatore per la sperimentazione artistica, incoraggia prospettive molteplici, con l’obiettivo di veicolare relazioni e ampliare le possibilità di ascolto, in particolare delle culture sonore, sostenendo la libera espressione e circolazione delle idee, nel rispetto delle comunità, della qualità della ricerca, dell’inclusività e delle differenze.
standardstudio.it

Data: 25 Giugno 2021
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