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  • Aprile 2019

PRENDIAMOCI UN CAFFÈ – I luoghi del welfare nel Programma Welfare in Azione
Massimo Conte, Stefano Laffi
Collana “Quaderni dell’Osservatorio” n. 32 ▪ Anno 2019


Questo Quaderno è dedicato ai luoghi del welfare sviluppati dai progetti finanziati dal Bando Welfare in azione della Fondazione Cariplo. Il Bando promuove sperimentazioni sostenibili di welfare comunitario per attivare risposte più efficaci, efficienti ed eque e che, al contempo, siano in grado di innescare processi partecipati che garantiscano il coinvolgimento della società e dei cittadini, rendendo maggiormente incisiva, stabile e sostenibile l’innovazione prodotta. I progetti sostenuti dal Bando perseguono obiettivi di sviluppo dei sistemi di welfare locale riconducibili a tre grandi assi: l’innovazione di servizi, processi e modelli per rispondere ai bisogni sociali in un’ottica di co-programmazione e co-produzione; la valorizzazione e la connessione delle risorse delle persone, delle famiglie e del territorio in una prospettiva comunitaria; lo sviluppo e il potenziamento di sistemi di governance territoriale aperti a nuovi soggetti anche non convenzionali e alla partecipazione dei cittadini. Dal 2014, il bando ha avuto quattro edizioni raccogliendo 175 candidature. Di queste, 64 idee progettuali sono state accompagnate in un percorso di facilitazione progettuale e di fundraising di comunità per trasformarle in studi di fattibilità. Complessivamente la Fondazione ha finanziato la realizzazione di 37 progetti, con un impegno di €36,5 milioni a copertura di €82,7 milioni di costi. Nel Quaderno sono descritti i processi che riguardano l’apertura dei luoghi, la costruzione del rapporto con i contesti che li accolgono, la costruzione delle relazioni con le persone che vi accedono, la costruzione e la manutenzione delle reti territoriali, la definizione degli scenari possibili di continuità e sostenibilità, i tentativi di innovare le forme possibili di governo. Molti di questi processi riguardano il modo in cui si costruiscono i luoghi quali luoghi della prossimità e dell’informalità: due qualità spesso evocate dal caffè e richiamato nei Caffè delle mamme, nei Job Caffè o nella macchina del caffè. Da qui il titolo. Emergono alcune lezioni da tenere presenti per pensare, progettare e realizzare nuovi luoghi del welfare. I luoghi del welfare devono essere belli, perché la bellezza è un diritto, e manipolabili, per renderli adeguati a persone diverse che portano desideri e bisogni diversi. La scala dei luoghi e delle attività che vi si svolgono è importante: vivono di scale ridotte, di numeri che consentano cura delle relazioni e partecipazione, ma devono mostrare di riuscire ad avere impatti sui contesti più allargati. I processi di partecipazione richiedono di riflettere su come rendere la partecipazione sostenibile, ma anche reale. Le persone devono sapere quali sono le regole del gioco ed essere consapevoli che il loro ingaggio riesce a fare la differenza. La partecipazione ha, come tutti gli investimenti, anche una buona dose di rischio: occorre tenerlo presente per utilizzare le risorse e le competenze necessarie. Aprire un nuovo luogo del welfare significa assumersi la responsabilità dei processi comunitari che si attivano. Sono processi che vanno oltre la durata dei singoli finanziamenti e che devono spingere a rendere strutturali le attività per garantire stabilità e continuità. Il Quaderno è stato curato da Codici, con la collaborazione dell’Istituto Italiano di Valutazione. I testi sono stati scritti da Massimo Conte e da Stefano Laffi. Le fotografie sono di Luca Meola. Il lavoro di scrittura non sarebbe stato possibile senza il contributo delle ricercatrici e dei ricercatori che hanno condotto il lavoro sul campo e che hanno dedicato tempo e passione per girare i territori e incontrare le persone protagoniste dei progetti. Sono: Alice Ranzini, Alina Grieco, David Guazzoni, Guido Belloni, Jacopo Lareno, Simona Colucci. Un grazie particolare ad Alice Ranzini per la ricerca bibliografica e a Simona Colucci per il lavoro di coordinamento generale dell’attività di ricerca. Le interviste sono state trascritte da Ersilia D’Antonio e da Greta Breveglieri, a loro va il ringraziamento per un lavoro fatto in grande velocità, ma con tanta cura. Un grazie anche a tutte le persone che quotidianamente danno vita ai luoghi del welfare che abbiamo incontrato. Non solo per la qualità dell’accoglienza che ci hanno riservato, ma anche per le mille qualità che mettono in campo quotidianamente. Incontrando loro sappiamo di avere incontrato solo una parte dei tanti mondi, dei tanti soggetti, delle tante persone che animano i progetti finanziati dal Bando Welfare in azione. Tanti altri che ci hanno accompagnato in modi diversi nella redazione di questo Quaderno. Scrivendolo abbiamo cercato di averli tutti in mente. Un grazie sentito anche a loro.

Buona lettura

 

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