Una medusa, un muro, un autobus che viaggia lento a porte bloccate, “La Peste” di Albert Camus. Queste sono alcune delle immagini che la quarantena ha evocato nelle persone che abbiamo intervistato.
La ricerca di RibaltaMente nasce dalla curiosità di raccogliere le storie delle persone durante la quarantena cercando di capire l’impatto che il confinamento fisico e spaziale ha avuto sulle loro vite attraverso un approccio non etnocentrico, sensibile alle differenze di genere e alle circostanze sociali e di età. Il coinvolgimento delle persone è alla base della nostra metodologia: nella prima fase attraverso interviste semi-strutturate che abbiamo costruito anche a partire dall’ascolto dei nostri interlocutori, in un secondo momento proporremo una restituzione attraverso una photogallery (object oriented storytelling) condivisa con il pubblico. Che domande fareste voi al nostro posto? Stiamo scoprendo e documentando diversi punti di vista sull’esperienza del confinamento.
Questo progetto ha passato la prima fase della selezione di Controtempo – call per ricerche da raccontare.
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